Tra i viaggi che ho fatto, non potrò mai dimenticare quello della primavera del 2017 che per sempre resterà impressa nei miei pensieri e nel mio cuore con l’immagine icona dei ciliegi in fiore in Giappone.
Dal 31 marzo al 13 aprile 2017 ho infatti potuto realizzare quello che da tempo vivevo solo come un sogno: un viaggio nel Paese del Sol Levante.
Il Giappone in Italia è sempre stato conosciuto come patria di samurai, di geishe, del sakè, del karate e purtroppo come vittima dell’esplosione della bomba atomica. È famoso per i prodotti ad alto contenuto tecnologico e associato a precisione, puntualità, serietà e affidabilità e negli ultimi anni alle prelibatezze culinarie come il sushi, ma per me è soprattutto la patria dei manga e degli anime.
Queste forme di intrattenimento più popolari mi hanno affascinato fin da quella che negli anni Novanta venne definita “la pacifica invasione televisiva dei cartoni animati giapponesi” che, attraverso storie e modi di raccontare del tutto innovativi, riuscivano a far scoprire nuovi stili di vita e modi di pensare.
Da allora in poi si è sviluppato sempre più il mio interesse verso la cultura e la lingua giapponese suscitato, sia da un certo mistero che ha sempre circondato questo Paese, che dalla differenza di pensiero e non ultima dalla tanta distanza che ci separa.
Kyoto e Tokyo, tra antico e moderno |
C’è infatti qualcosa di magico secondo me, perché quando si arriva in questo arcipelago tra le nuvole è come arrivare su un altro pianeta, popolato da persone cortesi e disponibili, sorridenti e accoglienti, educate e ordinate.
Molti considerano il Giappone solo come una fredda terra calcolatrice, brutalmente efficiente e governata da una burocrazia opprimente. Un Paese dove la cultura sociale porta allo stress scolastico e alla troppa dedizione al lavoro che vengono nascoste da un soffocante strato di gentilezza e formalità, caratterizzato dall’infinito inchinarsi e chiedere scusa e dove i sentimenti non vengono palesemente manifestati.
Per me invece ha sempre voluto dire anche entrare in un mondo completamente diverso da quello in cui siamo cresciuti e abituati a vivere, dove tutto funziona e dove forse proprio gli eccessi stabiliscono un equilibrio.
Un mondo dove la calma e l’essere aggraziati accompagnano ogni gesto e modo di fare, dove l’apparente freddezza e il non esternare palesemente le proprie emozioni non vogliono dire necessariamente essere distaccati.
Per tutti questi motivi Il Giappone è un Paese assolutamente da vedere e conoscere. L’impatto tra nuovo e antico, il contrasto tra la tradizione e la modernità, la filosofia del kawaii intesa come modo di vivere, di vestire, di truccarsi e anche di mangiare, sono solo alcuni degli aspetti più intriganti e affascinanti di ciò che questo viaggio di esperienze e sensazioni mi ha lasciato.
La vivace e colorata Osaka! |
È molto difficile descrivere tutto ciò che ho provato; ho preferito lasciar parlare le immagini che hanno catturato gli attimi e le emozioni del momento che sono state davvero tante ed intense.
Ho così realizzato una sorta di reportage fotografico visibile sulla pagina Facebook Wonderland Tales che racchiude le varie giornate trascorse in questo meraviglioso e lontanissimo Paese che suscita meraviglia e stupore per i suoi usi e costumi, i diversissimi paesaggi e anche per tutto ciò che da noi viene considerato “stravagante”.
Un viaggio attraverso la tradizione di Kyoto con i suoi famosi templi, i centinaia di portali rossi e le altrettante lanterne in pietra; i meravigliosi giardini zen, le storiche vie delle geishe e le strade di Nara dove i cervi girano indisturbati; la pittoresca Osaka con i suoi colorati locali dove provare qualsiasi tipo di cucina giapponese, da quella più ricercata allo street-food più informale e la suggestiva Hiroshima che richiede più di un attimo di riflessione sulla storia dell’umanità; l’isola di Enoshima che regala la veduta del Monte Fuji e l’esperienza ravvicinata dei falchi predatori; infine le isole di Miyajima con il portale del santuario Itsukushima che è una delle vedute giapponesi più famose nel mondo.
Il portale del santuario Itsukushima e il parco di Nara |
E poi Tokyo, tecnologica e caotica quanto si vuole, ma carica di un grande fascino e per me il cuore del Paese delle Meraviglie in quanto incarnazione di ogni lettura di manga o visione di anime e soprattutto la visita tanto sognata al Museo Ghibli.
Lì, in quel posto incantevole e unico, ho vissuto le stesse intense emozioni che danno i film del maestro Hayao Miyazaki.
Le foto postate di questo stupendo viaggio, forse esprimono meglio tutto ciò: la poesia, la bellezza eterea e la delicatezza che non hanno tempo ma sono sempre attuali in un forte contrasto tra passato, presente e futuro. Sono lì, che mi aspettano nuovamente, eterne e assolute, in un mondo dove volano petali di fiori di ciliegio.