Anche quest’anno sono andata al Romics, un appuntamento al quale soprattutto gli appassionati di manga e anime non possono mancare.
Quest'anno la fiera ha visto la partecipazione di molti artisti italiani con postazioni a loro dedicate per la presentazione e la vendita delle loro creazioni, sessioni di autografi e disegno dal vero. Presenti gli stand di alcune case editrici per promuovere le ultime uscite manga e riproporre serie di successo in Italia. Per la prima volta ho notato uno stand dedicato anche alla letteratura giapponese e altri ai libri illustrati per l'infanzia.
Molto ampliata era anche la sessione dedicata ai games con tornei di PS5, Nintendo Switch e altri giochi più tradizionali come quelli con le carte dei Pokémon o lo strategico Go, famoso in Asia.
Molto curati erano gli stand dell'oggettistica, soprattutto giapponese, dove tra le varie Kokeshi, Manekineko, Daruma, si potevano trovare anche altri oggetti appartenenti a quella cultura come servizi da tè, sake, furoshiki per bento, ventagli e colorati kimono. Quest'anno per la prima volta era presente anche un pop-up store del merchandise ufficiale dello Studio Ghibli, vincitore dell'Oscar 2024 per il Ragazzo e l'Airone. Lì tra libri, peluche, poster, tazze, articoli di cartoleria, si poteva ripercorrere tutta la storia dello studio e dei film del Maestro Hayao Miyazaki.
Tra le varie esibizioni musicali la più apprezzata è stata sicuramente quella di Giorgio Vanni, che ha fatto cantare e ballare tutti sulle note delle sigle dei Pokémon, Dragon Ball, Detective Conan e One Piece. Una menzione speciale va anche al maestro Vince Tempera, vincitore del Romics d'Oro Musicale 2015 e presente anche in questa edizione, autore di numerose sigle di anime e telefilm degli anni '70 e '80, come Ufo Robot, Goldrake, Ape Maia, Anna dai capelli rossi, Hello Spank.
Come al solito ad attrarre molti visitatori della fiera è stata l'esibizione dei cosplayer che oltre a partecipare al consueto raduno, si aggiravano tra i vari stand per farsi ammirare e fotografare.
Comunque nel mio cuore rimarrà per sempre il ricordo del Romics 2018, al quale ho partecipato per due giorni, e questo per due motivi principali: il Maid Café e il concerto di Cristina D'Avena.
Il Maid Café è un particolare tipo di caffetteria a tema pensata soprattutto per una clientela di appassionati di anime e manga.
La mia prima esperienza in un Maid Cafè era stata quella a Tokyo nel quartiere di Akihabara: un ricordo indelebile che inevitabilmente mi fa sorridere ogni volta che lo riporto alla mente.
Il Maid Café del Romics 2018 è stata quindi una vera e propria sorpresa perché si è cercato di ricreare le atmosfere, i colori, i costumi e le coreografie tipiche dei Maid Café originali, anche se la location non permetteva più di tanto.
Nello spazio limitato di un padiglione è stato ricavato un piccolo angolo giapponese con i poster alle pareti dei personaggi stile manga, le divise delle cameriere e i colori degli arredi, soprattutto il fucsia, molto simili agli originali.
Il menù naturalmente, proprio per mancanza di una vera e propria cucina, non poteva ricalcare quello riccamente illustrato giapponese con gli enormi gelati ad orsetto o gli spuntini a forma di manga, tuttavia presentava una vasta scelta di bevande e cibo che, anche se preconfezionato, veniva decorato in modo kawaii.
Le maid italiane, al contrario di quelle giapponesi, si avvicinavano ai tavoli proponendo giochi per intrattenere i clienti in attesa dell’ordinazione e donavano piccoli gadget per ricordo.
Le cameriere del Maid Cafè al Romics 2018 erano sicuramente vestite in modo impeccabile, con nastri e merletti, l’abito corto e le maniche a palloncino, truccate e pettinate come le classiche figure manga, con tanto di parrucche colorate.
La maid deve necessariamente indossare accessori eccentrici e recitare con una vocina kawaii, fare mossettine buffe e ballare sulle musiche delle più note canzoni anime e bisogna dire che le maid italiane ce l’hanno messa proprio tutta! Ho assistito a vere e proprie coreografie in perfetto stile Maid Cafè, dove partecipavano anche due ragazzi vestiti da Butler, il tipico maggiordomo galante e affascinante giapponese ispirato a quelli più classici inglesi. I ragazzi italiani erano carini e simpatici anche se il loro fascino consisteva più che altro nell’essere un pochino imbarazzati nell’interpretare un ruolo certamente non facile e non abituale.
Ma alla fine il tutto è risultato gradevole e divertente e ha scacciato via la voglia di fare paragoni perché con gentilezza e simpatia i ragazzi e le ragazze sono riusciti a dare spensieratezza ed allegria.
Tutti i clienti e anche gli spettatori esterni, molto incuriositi, sono rimasti coinvolti e fotografavano e filmavano a più non posso, perfino i bambini e due ragazzi giapponesi sembravano molto divertiti.
Entrare in un vero Maid Cafè è come entrare nel Paese delle Meraviglie e di conseguenza è come vivere in uno strano sogno! Comunque mi sono emozionata tantissimo anche qui, con la mia migliore amica Gioia e sono felice di aver potuto condividere questo momento insieme. Per lei era la prima volta ed è stato bello vedere che le sue reazioni erano simili alle mie quando per la prima volta sono entrata nel Maid Cafè di Tokyo.
È stato come aver vissuto un pezzo di Giappone insieme! Per noi questo è davvero un posto magico e quindi non volevamo più andare via.
Tra sorprese, emozioni e risate abbiamo trascorso un’ora e mezza di leggerezza condividendo questa passione per il Giappone, per quella cultura, per i manga e per gli anime che ci hanno fatto incontrare. Vivere questa esperienza con la mia migliore amica ha reso la giornata speciale e indimenticabile!
Ho racchiuso alcuni momenti divertenti in un video realizzato per il mio canale YouTube Ooji No Yume - Maid Cafè che è diventato l'attuale Ony - Maid Café.
Un altro momento indimenticabile del Romics 2018 è aver partecipato al mio primo concerto di Cristina D’Avena, Special Guest di quella edizione. L’evento era legato alla presenza dell'autore Tsukasa Hōjō, vincitore del Romics d'Oro, poiché la cantante ha interpretato la sigla italiana della sua serie “Occhi di Gatto”.
Per alcune generazioni di italiani, sigle tv significa soprattutto un nome: Cristina D’Avena. La cantante bolognese è infatti sulla cresta dell’onda da ormai più di trent’anni, interamente spesi nel genere sigle di cartoni animati, la carriera in assoluta più duratura nel settore.
Dal 1981 ad oggi ha cantato oltre seicento canzoni, pubblicato oltre centoquaranta dischi e superato le sei milioni di copie vendute.
La sua è una storia che parte da lontano, ovvero dal 1968, quando partecipò allo Zecchino d’Oro arrivando terza con il celebre Valzer del Moscerino, per arrivare al 1981, quando viene ingaggiata dalla Fininvest per interpretare le sigle delle serie animate e da allora resterà l’interprete storica del genere.
Dopo il primo singolo, la sigla di “Bambino Pinocchio”, interpreta La canzone dei Puffi, un suo intramontabile cavallo di battaglia, a cui seguono Georgie, Pollon Pollon combina guai, L’incantevole Creamy e la già citata Occhi di Gatto, solo per nominarne alcuni.
Nel 1985 è il turno della sigla del fortunato “Kiss Me Licia”, che la porta l’anno successivo e fino al 1987, a rivestire i panni di attrice interpretando Licia negli spin-off tratti dalla serie animata. Interpreta poi se stessa nei successivi telefilm che la vedono protagonista assoluta, a partire da “Arriva Cristina”.
A cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta si cimenta nel suo primo tour nei palazzetti dello sport e al forum di Assago registra l’afflusso record di tredicimila paganti. Questa però è solamente una tappa intermedia della sua carriera: le generazioni si rinnovano e nuove serie animate reclamano nuove sigle. Cristina canta allora Sailor Moon, Piccoli problemi di cuore, Sakura, Hamtaro, DoReMi e i Pokémon e tante altre.
La sua sterminata produzione è caratterizzata dall’impiego di musiche scritte per lei sempre da grandi autori, ma la sua vera caratteristica è probabilmente l’impiego della voce che sfrutta un particolare colore bambinesco, un utilizzo che si distingue per i guizzi divertiti e per l’interpretazione frizzante e fanciullesca, proprio come farebbe una bambina cantando di eroi e di mondi fantastici. Forse sta proprio in questo approccio alla musica il segreto del suo successo che è inarrestabile.
Nel 2016 partecipa in qualità di super ospite al 66°esimo Festival di Sanremo e nel 2017 esce Duets, una raccolta di alcune delle più celebri sigle di cartoni animati reinterpretate da Cristina D’Avena insieme ad alcuni dei più importanti cantanti italiani tra cui Noemi, Annalisa, Giusi Ferreri, J-Ax e Loredana Bertè insieme alla quale interpreta proprio Occhi di Gatto.
Quella domenica 8 aprile 2018, sotto il palco del Pala Romics, si è finalmente avverato un mio grande desiderio, quello di assistere ad un suo concerto ❤
Eravamo tutti pronti a cantare le colonne sonore della nostra infanzia: bambini, giovani, adulti, anziani, tutti a squarciagola abbiamo intonato insieme a lei le sigle degli anime più famosi, copiando perfino le sue mossettine.
Devo dire che oltre al puro divertimento e alla gioia di tornare un po’ bambini per un’ora, mi hanno molto colpito le parole che Cristina D’Avena ha rivolto al pubblico durante il concerto, dedicate soprattutto a chi crede nei sogni, come me.
Ho raccolto i momenti più emozionanti, al di là delle canzoni, in un video che ho realizzato per il mio canale YouTube Romics aprile 2018 - Concerto Cristina D'Avena.
Se volete approfondire l'argomento sul mondo del cosplay e le fiere del fumetto, potete leggere e i miei articoli Il fenomeno cosplay: l'arte di interpretare un personaggio e Realtà e virtuale si fondono in un gioco: Sword Art Online, dove parlo della mia esperienza al Romics 2019, durante l'incontro con l'autore dell'omonima serie di successo.
Sempre in quell'anno ho avuto il piacere di incontrare al Romics, presso lo stand MilkShop, l'autrice di "Riflessi di luce", Giada Romano incarnazione dei giovani talenti che riescono a realizzare il proprio sogno! 💙
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